L’accurata diagnosi delle malattie MPS non è mai stata così importante
Il riconoscimento precoce di specifiche carenze enzimatiche e la conseguente diagnosi definitiva possono permettere di intervenire precocemente ove sia disponibile una terapia enzimatica sostitutiva (ERT).2,24,25 Anche nei casi in cui non siano disponibili ERT, una gestione specifica per la malattia permette di ottimizzare gli esiti del paziente.2 Ove si sospetti una malattia del gruppo MPS è giustificato un pannello enzimatico completo.1 Per rilevare carenze enzimatiche occorre basarsi sulla misurazione dell’attività enzimatica nei fibroblasti o nei leucociti, metodologia raccomandata per confermare la diagnosi.26 Di seguito viene fornita una panoramica complessiva del percorsi di diagnosi per la MPS VI.
Modello di analisi diagnostica per la MPS VI
Sospetto clinico e/o radiografico della MPS VI
Discussione delle analisi con la famiglia
Selezionare un’opzione di screening
- Il test DBS può essere utilizzato per lo screening; l’attuale modello di riferimento per la diagnosi prevede il prelievo di campioni di leucociti o fibroblasti
- Oggi sono disponibili saggi multiplex per lo screening di disturbi lisosomiali multipli
- La misurazione di enzimi multipli ha richiesto di escludere carenze enzimatiche multiple e problemi di traffico lisosomiale
- L’enzima lisosomiale di riferimento dovrebbe essere contestualmente testato a conferma dell’integrità del campione
- Occorre limitare i tempi di trasporto dei campioni; si raccomanda la consegna entro il giorno successivo al prelievo
- Quando l’attività dell’ASB è bassa, occorre misurare una seconda solfatasi per escludere carenze multiple di solfatasi
- Può implicare ma non escludere le MPS
- Nei pazienti affetti dalla forma a lenta evoluzione i livelli di GAG urinari possono essere normali o solo leggermente alti
- Un elevato livello di GAG urinari può non essere rilevato se si utilizzano campioni di urina diluiti
- Dovrebbe essere quantitativo e qualitativo: incremento quantitativo di GAG urinari totali e incremento qualitativo di dermatan solfato
- È considerato ottimale un campione di 10-20 ml del primo svuotamento mattutino
- Invio delle urine congelate o per mezzo di carta da filtro essiccata
- Fare particolare attenzione alle unità e agli intervalli di riferimento
- Il confronto tra le analisi dei GAG urinari di più laboratori può non essere corretto, in quanto sono utilizzati comunemente diversi metodi di analisi

Analisi diagnostiche per MPS VI
Misurazione dell’attività dell’ASB in campioni di leucociti o fibroblasti (modello di riferimento)
- Attività dell’ASB bassa
- L’enzima lisosomiale di riferimento dovrebbe essere testato contestualmente per garantire l’integrità del campione.
- Quando l’attività dell’ASB è bassa, occorre misurare una seconda solfatasi per escludere carenze multiple di solfatasi.
- Se si utilizza un campione di fibroblasti, occorre misurare un enzima di riferimento mannosio 6-fosfato-guidato per escludere le malattie delle cellule I.
Ulteriori analisi disponibili
- Conferma di una bassa attività dell’enzima ASB ripetendo la misurazione su un campione o un tessuto separato
- Quando possibile, identificazione di 2 mutazioni patogene nel gene arilsulfatasi B (ARSB) (1 da ciascun genitore)
Di seguito viene illustrato un algoritmo di base che descrive i test che possono essere utilizzati per confermare la diagnosi di Morquio A (MPS IVA).
Algoritmo diagnostico per Morquio A27

Sono disponibili pannelli enzimatici che aiutano nella rilevazione della bassa attività per tutti gli 11 enzimi. Questa metodologia consente di valutare in modo veloce e accurato l’attività enzimatica di enzimi chiave per le MPS multiple e per i disturbi da accumulo lisosomiale.1,26